Niella Tanaro

Il toponimo deriva dal termine botanico Nigella, nome di un’erba che nasce fra le messi e chiamata Nigella Damascena con fiori a campanula di color rosso rubino, a cui venne in seguito aggiunto il determinante Tanaro per distinguerlo da altri luoghi omonimi. Alcuni secoli avanti Cristo, l’antico popolo dei Liguri Bagienni si insediò nella zona di confluenza fra il Tanaro ed il Corsaglia dando origine al “Pago Nizielo”, l’attuale Niella Tanaro. I Romani sottomisero questo popolo ascrivendolo alla tribù Camilla. Tra il IV ed il V secolo si diffuse il cristianesimo e la comunità niellese fu aggregata alla diocesi del Vescovo di Asti. Fu sottoposta ai Longobardi, ai Franchi di Carlo Magno e anch’essa dilaniata dalle invasioni saracene. Annessa al Comitato di Bredolo conobbe un periodo di progresso e di ripresa economica; intorno al mille furono costruiti una chiesa, l’attuale S. Bartolomeo, ed un castello. Nel 1142 l'atto di divisione delle terre del Marchese Bonifacio di Savona attribuì il Castrum Nigella al marchesato di Ceva: a questa casata resterà legata per vari secoli seguendone le vicissitudini. Sul finire del 1700 anche Niella fu interessata dalla campagna napoleonica, ospitando le truppe regie e la cavalleria piemontese e austriaca alleate contro i francesi. Successivamente seguì gli eventi della storia sabauda ed italiana; si ricordano i tre presidenti del Senato Torinese di origine niellese: Dalmazzone, Rossi e Borio. La notevole ricchezza artistica di Niella, in opere pittoriche della scuola tardo-gotica piemontese risalenti ai secoli XV-XVI, si attribuiscono alla particolare posizione del paese, sito sul crocevia di un percorso devozionale che univa S. Giacomo de Compostela a Roma ed a Gerusalemme.Nella Parrocchiale della Beata Maria Vergine Assunta, di origini antichissime, si possono ammirare affreschi di San Bernardo d’Aosta benedicente, di San Michele che pesa le anime, di San Sebastiano incarcerato (riscoperta nel 1991); nella Sacrestia destra si può contemplare la scena della Crocifissione, nella Sacrestia sinistra il Cristo nel sepolcro. Anche nella medioevale ex Confraternita dei Disciplinanti di Sant’Antonio si possono trovare affreschi del XV-XVI secolo raffiguranti l’Annunciazione e Cristo fra San Sebastiano e San Rocco, mentre nella Cappella di Sant’Anna è stato nel 1989 riportato alla luce un dipinto del 1478 che raffigura alcune movimentate scene della Leggenda dei pellegrini di Compostela (il miracolo dell’impiccato) ed infine la Cappella di San Pantaleone a Camigliasca conserva La Madonna col Bambino e San Rocco (XV secolo). Le frazioni di Niella Tanaro sono il Poggio, la Roà e Valmorei. Al Poggio si trova la Cappella di San Bernardo, con un dipinto del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino tra Sant’Antonio Abate, San Gottardo vescovo e San Bernardo d’Aosta; sul muro esterno di una casa della borgata vi è una riproduzione della Madonna con Bambino e San Bernardo e molte altre case private riportano affreschi relativi al mestiere una volta esercitato dalla famiglia o qualche altra caratteristica degli avi. Nella borgata Roà, la Cappella della Natività della Vergine racchiude, in Sacrestia, due raffigurazioni risalenti al XV secolo: la Vergine incoronata con il Bambino tra due Santi e la Madonna della Misericordia. Vanno infine ricordate l’antica Chiesa di San Bartolomeo, romanica, a navata unica e la Chiesa dei Santi Teobaldo e Lorenzo, caratteristica per la facciata settecentesca in mattoni, eretta a parrocchiale nel 1948.

gli ex ospiti

Billy, Lilli, Trilly, Wendy, Esco, Emir, River, Becks, Jack, Olaf, Nanni, Idefix


cani in adozione

 

LordByron,